A cura di: Maurizio Cristofolini

Il CAPITANO PAUL WATSON si racconta in:

Ocean Warrior. La mia battaglia contro lo sterminio illegale negli oceani

Watson nasce a Toronto nel 1950. Tra il 1968 e i primi anni 70, entra nella Guardia Costiera del Canada, dove  presta servizio imbarcato su mezzi di soccorso. Nel 1969, aVancouver, ottiene un contratto come marinaio di sotto coperta su una nave norvegese da 35 mila tonnellate: la Bris. Successivamente entra nel gruppo di attivisti che diventerà Greenpeace; nel 1971 si imbarca sulla Greenpeace Too e poi, nel 1972 come skipper sulla Astral. Paul Watson ha continuato a militare come skipper e responsabile di Greenpeace per tutta la metà degli anni 70.

In netta contrapposizione contro una strategia per lui troppo moderata e una politica volta «solo a perpetuare se stessa» lascia Greenpeace per creare, nel 1977, la Sea Sheperd Conservation Society, di cui è presidente, l’organizzazione internazionale senza fini di lucro formata soprattutto da volontari, in prima linea in ogni parte del mondo contro lo sterminio illegale di foche, balene, tonni, delfini e squali, per la tutela dei quali progetta e realizza campagne di azioni dirette.

«Sono in molti a dire che quello che facciamo è inutile, che non c’è modo di fermare l’avanzare della marea di devastazione a cui l’essere umano ha dato l’avvio. Sono in molti a condannare me e il mio equipaggio perché pretendiamo di dettar legge e sfidiamo i baroni e i loro profitti aziendali. Alcuni vorrebbero vederci in carcere, forse morti, meglio ancora, tanto sono accecati dall’orgoglio e dalla follia del proprio antropocentrismo. A me non importa. Sono un guerriero, e questo è il modo in cui un guerriero, anche quando la vittoria non è altro che un sogno, continua a combattere contro un destino avverso» parole del Capitano Paul Watson, che in questo libro  racconta in prima persona oltre quarant’anni di lotte in difesa della fauna e delle risorse del mare.

A tutti gli effetti, vere e proprie battaglie navali non armate (eccezionali sono i cannoni spara patate, nda) che sono documentate in questo libro; a cominciare dallo speronamento in acque portoghesi della Sierra, «la più famigerata e più ignobile baleniera pirata», capitanata da ufficiali norvegesi (bottino stimato in oltre 25mila balene uccise) costretta a causa di un enorme squarcio,  provocato dalla Sea Sheperd,  a un forzato ritiro in porto  (e a milionari costi di riparazione). La Sea Sheperd è un peschereccio dei mari del Nord, 79 tonnellate di stazza con la prua rinforzata in cemento, per affrontare le acque ghiacciate dei poli, ed è stata la prima imbarcazione dell’organizzazione.

«A dispetto di tutto quello che mi è stato fatto ed è stato detto di me», fa sapere Capitan Watson ai detrattori che lo accusano di essere un terrorista: «dal 16 luglio 1979, giorno in cui ho speronato la Sierra, io sono un uomo felice».

Il Time lo nomina, nel 2000, uno degli eroi difensori dell’ambiente del XX secolo. Nel 2008 è stato nominato da The Guardian come una delle “50 persone che potrebbero salvare il pianeta”. Paul Watson attualmente risulta uno dei maggiori esponenti del movimento per l’ambiente e per i diritti degli animali.

Recentemente, nel maggio 2012, Watson viene arrestato a Francoforte. La polizia tedesca ha affermato che il mandato per l’arresto è stato spiccato per una presunta violazione del traffico navale in Costa Rica. Il reato, ancora da provare, avvenne durante la registrazione del documentario dal titolo Sharkwaters, su un’operazione illegale di “shark finning” compiuta dalla barca costarichense Varadero. Su ordine delle autorita’ del Guatemala, Sea Shepherd ordinò all’equipaggio del Varadero di cessare l’attività. Ma mentre Sea Shepherd stava scortando la Varadero verso il porto, i guatemaltechi cambiarono le carte in tavola e una nave armata, del Guatemala stesso, fu inviata ad intercettare la Sea Shepherd. L’equipaggio della Varadero accusò Sea Shepherd di aver tentato di uccidere i loro componenti, ma le prove video in possesso di Sea Shepherd, registrate durante il documentario, dimostrano che questo non risponde a verità. Per evitare la nave armata del Guatemalala, Sea Shepherd fece rotta sulla Costa Rica dove, anche lì, si scoprirono  attività illecite: edifici industriali per far essiccare migliaia di pinne di squali pescati illegalmente.

Il 23 maggio 2012 Paul Watson viene liberato grazie alle numerose email e lettere di protesta provenienti da cittadini di tutto il mondo e, soprattutto, grazie all’attore Pierce Brosnan che paga per lui una cauzione di 250 mila euro. Paul Watson, però, non può ancora lasciare la Germania e rischia comunque l’estradizione in Costa Rica.

Paul Watson attualmente risulta uno dei maggiori esponenti del movimento per l’ambiente e per i diritti degli animali. L’associazione e il suo operato sono oggetto di una famosa serie televisiva, Wale Wars in onda su molte reti televisive del mondo.

La mia battaglia contro lo sterminio illegale negli oceani

(Mursia, pagg. 448; euro 18,00).